Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza della presenza, nel mondo del lavoro di diverse condizioni che non favoriscono le donne. Un fenomeno radicato e complesso contro il quale non è facile intervenire in maniera efficace. L’esperienza di Olly Services mostra come sia possibile adottare delle misure concrete per supportare l’occupazione femminile e ridurre le disparità.

Si parla spesso di parità di genere e inclusività ma altrettanto spesso questi rischiano di essere slogan dietro ai quali nascondere l’incapacità o la mancata volontà di affrontare seriamente il problema. Già, appunto, un problema.

I numeri del problema

I numeri forse non dicono mai tutto, non dicono abbastanza e devono essere correttamente contestualizzati, ma sono utili per fotografare una situazione facendo emergere diversi punti critici. Ebbene in Italia quattro donne su dieci vivono in territori caratterizzati da forme di esclusione molto grave con enormi difficoltà in termini di partecipazione politica, di conciliazione vita-lavoro e di opportunità economiche (fonte: Global gender gap report 2023 riportato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).

Mediamente la presenza di professioniste donne nel mondo del lavoro rappresenta il 23% tra i Dirigenti, il 25% tra i Quadri, il 51% tra gli Impiegati e il 42% tra gli Operai (fonte: IFMA Italia).

A questo si aggiungono le questioni legate alla maternità. L’assenza di sensibilità e attenzione da parte delle aziende può tradursi in una forte perdita salariale, una difficoltà nel reinserirsi nel mercato del lavoro e una limitata possibilità di fare carriera.

In sintesi, riprendendo i dati dell’EIGE, l’Istituto Europeo per l’uguaglianza di genere, sebbene i significativi miglioramenti registrati negli ultimi anni, l’Italia è di due punti indietro rispetto alla media europea dell’indice di uguaglianza di genere (lo strumento che monitora la disparità tra uomini e donne).

L’inclusività e la parità di genere sono possibili: gli esempi di Olly Services

Affrontare questa tendenza con esempi virtuosi e concreti è possibile e ne è un esempio il lavoro condotto dalla nostra azienda. In Olly Services siamo da sempre impegnati nell’effettuare scelte eque sin dalla fase di selezione dei candidati. Adottiamo una procedura non discriminatoria che ci permette di valutare i professionisti che si candidano alle posizioni aperte senza considerare il genere o la loro provenienza.

Questo approccio in costante miglioramento e perfezionamento ha portato Olly Services a essere una realtà dove l’inclusività c’è e funziona. Ritornando ai dati e confrontandoli con quelli dei trend nazionali in Olly Services la percentuale dei Dirigenti è del 50% tra uomini e donne così come tra Manager e Coordinatori. C’è invece una forte prevalenza femminile sia tra gli Impiegati (85% di donne) che tra gli Operai (64% di presenza femminile).

Com’è stato possibile costruire tutto questo? Non c’è un’unica soluzione né una sola strategia, ma l’attenzione verso il fenomeno e l’adozione di tutte le migliori misure possibili a eliminare le discriminazioni e a favorire l’inclusività.

In Olly Services, per esempio, investiamo nella comunicazione interna per coinvolgere e sensibilizzare il team e gli stakeholder su questi argomenti. Grande importanza viene data alla Politica Integrata dell’azienda che prevede, tra gli altri, un processo interno per agevolare genitori con smart working, part-time, rientro al lavoro soft, oltre a programmi di formazione su genitorialità, unconscious-bias e argomenti similari per sensibilizzare il team.

Non ci sono meriti, ma doveri e responsabilità: l’inclusività e la parità di genere sono possibili e non ci sono scuse per non perseguirli.